Home Tecnica Com’è fatto e come funziona il freno motore della MotoE

Com’è fatto e come funziona il freno motore della MotoE

Il freno motore di una moto elettrica è completamente diverso da quello di una moto tradizionale. Sulla MotoE questa funzione è regolata elettronicamente e può essere impostata in base allo stile di guida del pilota.

Un elemento imprescindibile ormai per qualsiasi moto, indipendentemente che sia una moto elettrica o a combustione interna, è l’elettronica. Le principali aree in cui le squadre possono intervenire sull’elettronica della MotoE sono quattro: la mappa motore (due set), la curva di attacco dell’acceleratore, il freno motore principale (tre set) e il freno motore aggiuntivo. La MotoE attuale non è fornita di traction control o di controllo di impennata ma saranno invece presenti dal 2023 sul prototipo di Ducati.
Il freno motore della MotoE non ha un vero e proprio ‘carattere’ come sulle moto endotermiche e può essere costruito a livello software. Sulla MotoE è possibile decidere quale comportamento assegnare al freno motore attraverso il sistema di controllo. La stessa moto quindi, può essere adattata ad un pilota che vuole tanto freno motore e ad un altro che vuole una moto con un comportamenteo quasi da 2T.

Il tempo di utilizzo del freno motore della MotoE su alcune piste del campionato

Per i piloti della MotoE World Cup non è facile regolare e usare il freno motore. Abbiamo chiesto a Matteo Ferrari, primo vincitore della MotoE World Cup, di spiegarci come usa in pista il freno motore della MotoE.
“Con la MotoE il freno motore è molto progressivo perché non ci sono le marce ed è molto importante usarlo bene per frenare forte. Da quando usiamo la gomma più grande riusciamo a far scivolare di più il posteriore rispetto al primo anno nelle frenate più forti. Questo però fa sì che quando la gomma dietro inizia a scivolare, ti viene da reagire come con una moto con motore tradizionale in cui lo scivolamento rientra in modo graduale e ti permette di inserire la moto in curva. Invece con la MotoE il freno motore è progressivo e aumenta sempre di più quindi, quando la gomma dietro inizia a scivolare, ti aspetti che poi rientri mentre invece più la moto rallenta, più aumenta il freno motore e succede che la gomma dietro scivola sempre di più.”

Matteo Ferrari con la MotoE del team Gresini

“Esiste una contromisura ma è difficile da mettere in pratica e bisogna essere rapidi: non essendoci la frizione come sulle moto normali l’unica cosa che si può fare è dare gas. Quindi mentre stai tirando la leva del freno con due dita, devi ruotare appena appena il polso per dare quel colpetto di gas per fare riprendere giri alla gomma dietro e farla smettere di scivolare. Questa tecnica molte volte ti salva dal fare un lungo o un high-side in frenata. Certo è un’operazione che non viene automatica perché tutti noi arriviamo da altre categorie dove in casi analoghi usi la frizione. Qui invece, magari mentre stai frenando in gara cercando di passare un altro pilota, devi pensare ad accelerare per tenere la moto dritta, non è una passeggiata!”

La pulsantiera di sinistra della MotoE; in basso il pulsante nero del freno motore aggiuntivo

La MotoE è caratterizzata anche dalla presenza di un secondo freno motore azionato dalla pulsantiera posizionata sul semimanubrio sinistro (pulsante nero nella foto). La sua origine nasce dall’idea di Energica di dare ai piloti la possibilità di fare un set-up medio del freno motore principale e, all’occorrenza, avere qualcosa in più grazie a quello aggiuntivo. Quando questo secondo freno motore viene usato insieme a quello principale, è possibile raggiungere prestazioni simili a quelli di una SBK. Nella guida quindi, i piloti della MotoE possono contare su due freni motore oltre al sistema frenante fornito da Brembo (vedi i dettagli del sistema frenante).
Legata al freno motore, c’è un altra caratteristica della frenata della MotoE: la capacità rigenerativa. Il motore e la batteria sono capaci di recuperare parte dell’energia della frenata. Più freno motore si ha, più energia si rigenera e si mette nella batteria. Quest’ultimo parametro viene continuamente registrato dal sistema di acquisizione dati della moto per essere poi analizzato dai team quando il pilota rientra ai box. (per conoscere com’è fatto il sistema di acquisizione dati della MotoE clicca qui).

In queste sezioni potete trovare ulteriori informazioni e dettagli sulla MotoE e sui suoi componenti principali.

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