Home 5 Domande a Matteo Ferrari, il detentore del titolo MotoE

Matteo Ferrari, il detentore del titolo MotoE

Matteo Ferrari e il team Trentino Gresini MotoE, i numeri 1 del 2019

Se è la prima volta che leggete qualcosa sulla MotoE World Cup, vi diciamo subito che Matteo Ferrari è il vincitore dell’edizione inaugurale di questa competizione. Ferrari ha un passato in Moto3 e nel CIV e nel 2019 ha accettato l’offerta di Fausto Gresini di far parte del team Trentino Gresini MotoE. La vittoria è arrivata all’ultima gara del campionato, sulla pista di Valencia, a coronamento di una stagione in cui il pilota di Rimini non ha mai commesso errori e ha sempre ottenuto il massimo in ogni situazione. Quando ce n’era, si è messo tutti dietro, come sulla pista di casa a Misano; quando invece non ce n’era, ha conquistato punti importanti: ad esempio in Austria, dove è arrivato quinto, mentre per la pista bagnata, i sui rivali finivano a terra.

Ferrari e il giro di pista a Valencia con il casco da campione del mondo

1 – Matteo, qual è il bilancio di questo primo anno di MotoE?
“Sicuramente il bilancio è stato positivo. Siamo riusciti sempre a restare nella Top 5 in tutte le gare e penso che questa sia stata la chiave. In una categoria nuova è facile commettere errori, perché le caratteristiche della moto e delle gomme sono da scoprire. Chiaramente le due gare di Misano mi hanno permesso di allungare in classifica e di gestire il vantaggio nell’ultima gara di Valencia.”

2 – Nell’arco della stagione, come ti sei adattato a questa nuova categoria?
“Sin dal primo test a Jerez, ho cercato di capire insieme al mio team quale fosse il modo più efficace per guidare questa moto. Sono riuscito a migliorare sempre, ma non è stato facile. Questa categoria ha bisogno di una guida dolce, con tanta percorrenza  in curva, mi ricorda molto le 125cc.”

Matteo Ferrari e la MotoE del team Trentino Gresini

3 – A tuo parere, qual è l’elemento chiave per fare un buon risultato con gare così brevi?
“L’elemento chiave è sicuramente la E-Pole. In un giro singolo devi trovare il limite per partire sempre più avanti possibile. Diciamo che in gare così corte la posizione in griglia ti fa evitare diverse situazione scomode.”

4 – Ad inizio anno la mancanza di rumore era una delle maggiori incognite perché veniva a mancare un riferimento sia nella guida che nei sorpassi; invece di sorpassi se ne sono visti moltissimi, che idea ti sei fatto?
“In una categoria nuova c’è un mondo nuovo da scoprire. Noi da sopra la moto sentiamo un sibilo, ma anche tantissime altre cose come le saponette che toccano l’asfalto, i freni e i cordoli. Bisogna prendersi dei riferimenti diversi. Per quanto riguarda i sorpassi invece, non possiamo dire che non ci sia stato spettacolo. La cosa più difficile è che non sai mai quando il tuo avversario potrebbe sferrarti un attacco, quindi devi sempre rimanere concentrato per non commettere errori.”

5 – Cosa ti aspetti per il prossimo anno?
“Ci sono diverse aree su cui lavorare. Io personalmente lavorerò sullo stile di guida e con la squadra guarderemo ad altri dettagli che sappiamo faranno la differenza. Non voglio svelare troppo, visto che dovrò difendere il titolo, ma è chiaro che sono molto felice di trovarmi in questa posizione: per la prima volta in carriera dovrò difendere il titolo. In precedenza mi è capitato di vincere un campionato, ma nell’anno seguente ho sempre cambiato categoria, ora lo stimolo per difendere il titolo è differente. Sarà difficile, ma le sfide mi piacciono e cercherò di fare del mio meglio per vincere anche questa. Oltre alla MotoE che ancora purtroppo ha un calendario con poche gare, resto pronto per disputare qualche gara nel mondiale Moto2.”