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Intervista a Gino Borsoi, responsabile tecnico del team Aspar

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Maria Herrera, pilota del team Aspar fin dalla prima edizione della MotoE

Tra circa un mese, la MotoE World Cup inizierà la sua terza stagione con la prima sessione di test ufficiali sulla pista andalusa di Jerez de la Frontera. Per l’occasione abbiamo parlato con Gino Borsoi, responsabile tecnico per il team Aspar, per farci spiegare qual è l’esperienza maturata l’anno scorso per poter raggiungere, quest’anno, le prime posizioni; ecco quello che ci ha raccontato.

“Nel 2020 abbiamo avuto una stagione con un calendario molto compatto con meno circuiti e gare più ravvicinate, come è successo anche alla MotoGP. Rispetto alle altre classi però, la MotoE ha avuto un po’ più di respiro tra i vari round. Vista la situazione generale non possiamo di certo lamentarci anzi dobbiamo ringraziare l’organizzazione per essere riuscita a trovare il modo di mantenere la MotoE nel calendario degli eventi della MotoGP. Riguardo alle prestazioni della nostra squadra nel 2020, devo dire che sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più.”

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Maria Herrara in gara a Misano

“Per quanto riguarda Maria, in alcune gare aveva dato segnali positivi, ma alla fine i risultati non sono stati poi così eccellenti. Nel 2019 c’erano state delle gare dov’era andata veramente bene e forte, e per il secondo anno mi aspettavo dei risultati migliori, soprattutto dove era andata forte l’anno prima, invece non è stato così. Considero che i cambiamenti che sono stati apportati alla categoria, in particolare la gomma anteriore e la forcella, non hanno aiutato lo stile di guida di Maria. In effetti, se per la forcella qualcosa di meglio abbiamo ottenuto, riguardo alla gomma anteriore, Maria si è lamentata tantissimo che non riusciva a fare con la moto quello che era riuscita a fare nel 2019. La categoria è rimasta di base la stessa con l’aggiunta di alcuni piloti, il che ha fatto aumentare parecchio il livello della competizione ed è diventato più difficile fare dei bei risultati.”.

Alejandro Medina, esordiente pilota del team Openbank Aspar

“Parlando di Alejandro, per quanto riguarda il circuito di Jerez dove lui aveva già girato, è andato molto forte per essere al primo anno. L’esordio in una nuova categoria come la MotoE non è facile perché devi imparare i circuiti, capire la moto e tutto in poco tempo a causa del numero limitato di giri durante i turni a causa dell’autonomia della batteria. Se consideriamo che in una sessione di prove i giri validi sono circa dieci e che gli ultimi due non sono nemmeno a full power perché la batteria si scarica, rimangono otto giri per imparare un circuito e non è un lavoro facile. Una volta capita la categoria, onestamente mi aspettavo qualcosa in più da parte di Alejandro verso fine stagione però forse il suo peso e la sua altezza hanno influito sulle prestazioni”.

Borsoi ha anche spiegato com’è impostato il lavoro della squadra durante un weekend di gara: “Con al MotoE non si possono fare molte modifiche sulla moto; si può alzare o abbassare il posteriore, si può lavorare con le molle delle sospensioni e con le mappe dell’elettronica e un po’ anche con la pressione delle gomme. Durante le prove libere ci concentriamo soprattutto sui primissimi giri, quando la gomma è nuova e la batteria è alla massima carica. Il punto fondamentale è fare bene l’EPole che per la MotoE è il momento critico del weekend di gara. Con il passare delle stagioni i piloti impareranno a misurarsi con questa formula e a conoscere i circuiti, ma ora è veramente una sessione su cui bisogna lavorare bene.”
Per quanto riguarda i piloti del team Aspar per la nuova stagione, a giorni è attesa l’ufficializzazione dei nomi per il 2021.

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