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Ducati MotoE: si alza il velo sulla moto elettrica made in Borgo Panigale

Ducati MotoE Prototipo Elettrico
La Ducati MotoE per la World Cup 2023 (Foto: Ducati)

Ducati MotoE – E’ finalmente arrivato il giorno di conoscere da vicino la MotoE che Ducati ha progettato per la MotoE World Cup. Design, soluzioni tecniche, prestazioni e le parole dei protagonisti della prima moto elettrica made in Borgo Panigale.

La sigla “V21L” a Borgo Panigale identifica la prima moto elettrica Ducati, prototipo che a partire dal 2023 gareggerà nella FIM MotoE World Cup, di cui la Casa motociclistica bolognese sarà partner come fornitore unico con 18 moto in pista nel corso di ogni weekend di gara.
Il progetto MotoE ha una rilevanza strategica per Ducati poiché le consente di sviluppare competenze per il proprio futuro e di sperimentare soluzioni tecnologiche nel mondo delle competizioni, fino a trasferirle sulle moto destinate alla produzione.

Ducati MotoE il team di progetto
Roberto Canè, eMobility Director Ducati con il team di progetto della MotoE (Foto: Ducati)

Per realizzare il prototipo MotoE, Ducati ha composto una squadra che unisce progettisti di Ducati e di Ducati Corse, creando un mix di competenze racing e di prodotto per un progetto così tecnologicamente sfidante.
L’R&D Ducati si è occupato di tutte le attività di Project Management, insieme alla progettazione e alle simulazioni sul powertrain elettrico, mentre il design della MotoE è stato curato interamente dal Centro Stile Ducati che ha realizzato anche la livrea della moto. Ducati Corse ha invece lavorato sul design dell’elettronica, sulle strategie di controllo e gestione del veicolo elettrico, sulle simulazioni della dinamica e dell’aerodinamica della moto e infine sui processi di assemblaggio, test in pista e acquisizione dati.

Le caratteristiche tecniche della Ducati MotoE

Il lavoro del team Ducati MotoE ha portato alla nascita di una moto elettrica dalle soluzioni tecniche uniche. A partire dal pacco batteria, l’elemento più vincolante per masse e ingombri, che sulla Ducati MotoE è caratterizzato da una sagoma specificatamente pensata per seguire il naturale andamento della zona centrale della moto. Il pacco batteria pesa 110 kg e offre una capacità di 18 kWh con presa di ricarica da 20 kW integrata nel codone. Al suo interno trovano posto 1.152 celle di forma cilindrica del tipo “21700”.
La Ducati MotoE ha un peso totale di 225 kg (12 kg in meno rispetto ai requisiti minimi formulati da Dorna e FIM) e conta su valori di potenza e coppia massime rispettivamente di 110 kW (150 CV) e 140 Nm, che al Mugello le hanno consentito di raggiungere una velocità massima di 275 km/h.

Ducati MotoE i test in pista
Due prototipi della MotoE di Ducati durante i test in pista (Foto: Ducati)

L’inverter (l’elemento che trasforma la corrente elettrica continua della batteria in corrente elettrica alternata che alimenta il motore), pesa 5 kg ed è un’unità derivata da un modello ad alte prestazioni impiegato nelle competizioni automobilistiche per veicoli elettrici, mentre il motore (21 kg di peso e un regime di rotazione massimo di 18.000 giri) è stato sviluppato da un partner seguendo le specifiche tecniche fornite da Ducati. L’intero sistema si basa su una tensione di 800V (a pacco batteria completamente carico) per massimizzare il rendimento del powertrain elettrico e, di conseguenza, le prestazioni e l’autonomia.
Una delle soluzioni tecniche più avanzate sperimentate sul prototipo Ducati MotoE riguarda il sistema di raffreddamento. I componenti del prototipo sono raffreddati infatti da un sistema a liquido con un doppio circuito studiato per rispondere alle differenti esigenze termiche del pacco batteria e del gruppo motore/inverter. Ciò garantisce un’estrema regolarità delle temperature con benefici importanti in termini di costanza delle prestazioni ma anche delle tempistiche di ricarica. Non è infatti necessario attendere che il pacco batteria si raffreddi per poter iniziare il processo: la Ducati MotoE può essere caricata quasi contestualmente al suo ingresso al box e per ricaricarla fino all’80% della sua autonomia sono necessari circa 45 minuti.

Ducati MotoE Batteria e motore
Il motore e parte della batteria della MotoE di Ducati (Foto: Ducati)

L’involucro del pacco batteria è realizzato in fibra di carbonio e svolge anche la funzione di parte stressata della ciclistica, analogamente a quanto avviene per il motore della Ducati Panigale V4, con un telaio monoscocca Front Frame in alluminio per la zona anteriore dal peso di 3,7 kg. Il retrotreno è composto da un forcellone in alluminio dal peso di 4,8 kg con geometria molto simile a quella della Ducati Desmosedici impegnata in MotoGP. Il telaietto posteriore, che integra codino e sella pilota, è realizzato in fibra di carbonio.
Il comparto sospensioni prevede all’avantreno una forcella pressurizzata Öhlins NPX 25/30 con steli rovesciati dal diametro di 43 mm derivata dal componente in uso sulla Superleggera V4, mentre al retrotreno è presente un ammortizzatore Öhlins TTX36 completamente regolabile. L’ammortizzatore di sterzo è un’unità Öhlins regolabile.
L’impianto frenante è fornito da Brembo ed è dimensionato per le richieste specifiche della Ducati MotoE. È composto all’avantreno da da un doppio disco in acciaio da 338.5 mm di diametro dallo spessore maggiorato, il quale presenta alettature sul diametro interno al fine di aumentare la superficie di scambio termico e migliorare il raffreddamento del disco in condizioni di uso estremo su pista. Questo doppio disco in acciaio è accoppiato a due pinze GP4RR M4 32/36 con pompa radiale PR19/18. Al retrotreno la pinza P34 agisce su un’unità a disco singolo da 220 mm di diametro e 5 mm di spessore con una pompa PS13. Per azionare il freno posteriore è possibile utilizzare anche un comando posizionato sul manubrio di sinistra, una feature di cui i team partecipanti al Mondiale potranno scegliere di dotarsi.

Il processo di sviluppo della Ducati MotoE ha coinvolto anche il test team di Ducati Corse guidato da Marco Palmerini, che ha lavorato in pista applicando le stesse metodologie utilizzate in MotoGP, grazie anche al supporto dei piloti Michele Pirro, Alex De Angelis e Chaz Davies. In particolare, attraverso il lavoro sull’elettronica si è puntato a ottenere una risposta dell’acceleratore analoga a quella di un’unità endotermica e una risposta dei controlli elettronici (come ad esempio Ducati Traction Control, Ducati Slide Control, Ducati Wheelie Control e gestione mappe acceleratore/freno motore) sostanzialmente indistinguibile da quella delle moto da corsa a cui i piloti Ducati sono abituati.
Il piano di lavoro del progetto Ducati MotoE è già giunto ad uno stadio avanzato di sviluppo e procederà verso il 2023, anno nel quale Ducati assumerà il ruolo di fornitore unico del FIM Enel MotoE World Cup con 18 moto in pista. L’obiettivo successivo per la Casa di Borgo Panigale sarà quello di sfruttare la partecipazione alla più importante competizione mondiale di moto elettriche per sperimentare nuove tecnologie, formare competenze inedite e studiare come realizzare, non appena la tecnologia lo permetterà, un veicolo elettrico Ducati che sia sportivo, leggero, emozionante e in grado di soddisfare tutti gli appassionati.

Nei prossimi giorni pubblicheremo ulteriori approfondimenti ed analisi sulla MotoE di Ducati.

La prova della pista

Il video della Ducati MotoE in azione sul circuito di Vallelunga (Fonte: Ducati)

Proprio in occasione dei test svolti a maggio al Mugello, è stato registrato il video di una inedita prova di partenza con Chaz Davies in sella alla Ducati MotoE e Michele Pirro sulla Ducati MotoGP. Come si vede nel video qui sotto, nella prima fase di accelerazione le due moto hanno prestazioni molto simili, con tempi da 0 a 100% di circa 2,6 secondi.

 
 
 
 
 
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Foto e video: Ducati

Ducati MotoE

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