Dominique Aegerter per la prima volta alla guida della MotoE

Dominique Aegerter per la prima volta alla guida della MotoE
Dominique Aegerter #77 con la MotoE del team IntactGP

La nuova sfida che attende quest’anno Dominique Aegerter è in MotoE con il team IntactGP. Il suo percorso nel motomondiale inizia nel 2007, nella classe 125cc. Nel 2010 il pilota svizzero passa in Moto2, anno di creazione della nuova categoria che prende il posto della classe 250cc. Le stagioni 2013 e 2014 sono caratterizzate da buone prestazioni e regolarità. In entrambi gli anni, Aegerter conclude al 5° posto nel Campionato del Mondo. Particolarmente positivo è il 2014, in cui il pilota di Rohrbach conquista un totale di quattro podi e la sua prima vittoria nel GP di Germania al Sachsenring. Quest’anno Aegerter si divide tra il ruolo di pilota in MotoE e quello di tester della Honda WSBK. Dopo i primi test della MotoE a Jerez de la Frontera, Aegerter ci ha raccontato le sue impressioni all’esordio nella nuova classe elettrica della MotoGP.

Aegerter durante i test della MotoE a Jerez

1 – Qual è la tua prima impressione sulla MotoE?
“La prima impressione è stata molto buona, è una vera moto da corsa. E’ molto diversa da una moto con motore a benzina: io arrivo dalla Moto2 e sono anche collaudatore in Superbike e arrivando sulla MotoE mi aspettavo un po’ più di potenza, ma la moto è già abbastanza veloce, siamo stati cinque – sei secondi più lenti dei tempi sul giro della Moto2, che è un risultato molto buono.
Il motore elettrico funziona in modo molto diverso rispetto ad un motore a benzina, l’acceleratore si usa molto di più in modo on-off. C’è molta velocità in percorrenza di curva e si raggiungono elevati angoli di piega (>60° n.d.r.). Mi sono piaciuti i pneumatici, che hanno un’ottima aderenza, e la potenza dell’impianto frenante.”

2 – Che feeling hai avuto con la moto?
“Il feeling è stato buono anche se lo stile di guida per la MotoE è qualcosa di completamente diverso; non si può dire “è come una 125cc” o “è uno stile di guida da MotoGP”. C’è molta differenza nell’erogazione della potenza rispetto ad un motore tradizionale: qui nelle curve veloci hai poca potenza mentre ce n’è molta nelle curve lente. A Jerez è andata bene e alla fine ho ottenuto il terzo miglior tempo ma ogni pista sarà una storia a sé. Bisognerà adattarsi molto velocemente perché si ha a disposizione un numero limitato di giri: la batteria dopo otto o nove giri cala e si surriscalda (provocando un calo di potenza – n.d.r.), quindi non hai tempo per provare molto in pista.”

3 – A Jerez però hai girato subito a 225 millesimi dal vincitore del titolo 2019; con pochi giri a disposizione, dove hai concentrato il lavoro?
“Quella di Jerez è stata una bella sorpresa. Dopo il primo giorno si è visto che tutti i rookies faticavano molto di più dei piloti dell’edizione 2019. Come ho detto prima è necessario adattarti velocemente perché hai tre sessioni in cui puoi fare circa otto giri in ciascuna di esse. Mi ha sicuramente aiutato aver corso molte volte a Jerez e aver guidato molte moto diverse, ma ho avuto anche il supporto di un’ottima squadra, il team IntactGP. L’anno scorso hanno maturato molta esperienza con Jesko Raffin. Sulla moto non si può cambiare molto: si può lavorare sul freno motore e in parte sul set della sospensione anteriore e posteriore, ma non si può cambiare la geometria come in Moto2 dove si può fare una moto completamente diversa con lo stesso materiale.
Mi ha sorpreso come non si avverta il peso della moto (260kg). Si sente solo durante la frenata in rettilineo, quando la gomma anteriore inizia a bloccarsi un po’, ma nei cambi di direzione o in curva non si sente per niente. La potenza è buona ma, come ho detto, me ne aspettavo un po’ di più. Nelle curve veloci si può facilmente girare l’acceleratore al 100% ma nelle curve più lente bisogna controllare la potenza con il polso perché non c’è il controllo della trazione. Sta a te decidere, apri l’acceleratore, poi la gomma posteriore inizia a scivolare e la devi controllare. A bassa velocità c’è tantissima coppia, infatti ho già provato a fare qualche impennata uscendo dai box.”

Aegerter ha concluso al terzo posto i test svolti a Jerez

4 – Per tutti i piloti della MotoE 2019, l’EPole è il punto chiave per ottenere buoni risultati in gare così brevi; ti senti a suo agio con questa formula di qualifica?
“Sicuramente è bene partire davanti perché è un po’ difficile fare sorpassi e in più la gara è molto breve, dura sei – otto giri. La formula dell’Epole è qualcosa di completamente nuovo per me perché normalmente esco e ogni giro vado più veloce fino a raggiungere il mio limite. In questo caso non è possibile, bisogna uscire dai box e fare un giro veloce a tutto gas; bisogna rischiare ma non si può rischiare troppo. Se cadi o esci dal limite della pista inizi la gara dall’ultima fila quindi sta a te trovare il compromesso migliore.”

5 – Cosa ne pensi della MotoE come categoria?
“E’ una classe molto interessante con piloti molto bravi; ringrazio il team IntactGP per avermi dato questa opportunità. L’anno scorso, in occasione della prima gara, tutti nel paddock erano incuriositi dalla MotoE e sai, qui tutti hanno un po’ di benzina nel sangue. La maggior parte sorrideva quando parlava di moto elettrica, ma alla prima gara tutti hanno seguito la Epole, è stata interessante e avvincente. Io non ho potuto vedere le gare direttamente per l’impegno in Moto2, le ho riguardate in tv e in televisione, dove non si sente comunque il rumore, non è stato per nulla strano. Ho visto molti bei numeri da parte dei piloti, sorpassi, lotte; questa è la cosa importante. E’ un bene per la MotoE poter far parte della MotoGP perché hai a disposizione un’ottima organizzazione, una grande visibilità, le migliori piste e il massimo della sicurezza.
Questa classe in molti anni potrebbe diventare il futuro ma per me, dopo questa esperienza, vorrei poter tornare a guidare una moto con motore a benzina, vorrei avere più potenza a disposizione e anche il rumore perché, beh, anch’io ho un po’ di benzina nel sangue. Ma questo non significa che non guiderò la MotoE con il massimo impegno; il mio obiettivo per quest’anno è di essere al top e dare al pubblico un grande spettacolo.”

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