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L’analisi tecnica della MotoE di Ducati

L'analisi tecnica della MotoE di Ducati
La Ducati MotoE (Foto: Ducati)

L’analisi tecnica della MotoE di Ducati- Il costruttore italiano presenta la sua MotoE e la porta in pista per la prima volta a Misano. Questa è la nostra analisi tecnica preliminare della prima moto elettrica dalla casa di Borgo Panigale basata sulle immagini ricevute.

Ducati ha presentato la V21L, il prototipo elettrico con cui i piloti della MotoE World Cup correranno per quattro anni a partire dal 2023. Nessun dato tecnico ufficiale ma dalle foto è già possibile capire alcune delle scelte tecniche di Ducati.
Le sfide più importanti nello sviluppo di una moto elettrica da competizione rimangono relative alla dimensione, al peso e all’autonomia delle batterie.
Iniziamo quindi proprio cercando la batteria, che è installata in posizione centrale dove su una moto a combustione interna si trova il motore. Elementi in carbonio intorno alla batteria lasciano pensare ad un design frameless, cioè in cui la batteria stessa svolge la funzione di telaio.
Il motore elettrico è in basso, tra il leveraggio della sospensione posteriore e la batteria stessa e posizionato quasi in verticale rispetto al pignone. La posizione dell’albero del motore elettrico e del pignone non coincidono, segno che è presente un riduttore a rapporto fisso. Dalle immagini non si vede la posizione dell’inverter ma la collocazione della presa di ricarica lascia immaginare che sia posizionato dietro la batteria, verso il telaio reggisella. Questa ipotesi è supportata anche dai cavi di alimentazione del motore che scendono in verticale dall’inverter verso il motore.

L'analisi tecnica della MotoE di Ducati
L’analisi tecnica della MotoE di Ducati

Tornando alla batteria, risulta subito evidente come non ci siano prese d’aria per il suo raffreddamento ma ci sia invece un grande radiatore che si estende per tutta la sezione frontale della moto. Il radiatore è diviso orizzontalmente in due, con la parte inferiore che probabilmente è dedicata al motore e all’inverter mentre quella superiora alla batteria.
Questo elemento è il più interessante della MotoE di Ducati. A domanda diretta, Claudio Domenicali, AD di Ducati, ha risposto che avrebbero illustrato il sistema di raffreddamento della batteria nel 2022 ma la presenza di un radiatore e l’assenza di prese d’aria indica che la batteria della V21L è raffreddata a liquido. Resta da capire se il liquido di raffreddamento scorra direttamente all’interno della batteria o attraverso scambiatori a piastre.
Questo è l’elemento tecnico chiave per raggiungere il focus dichiarati del progetto che sono, oltre alle prestazioni, il contenimento del peso e la costanza di erogazione della potenza nel corso della gara.

Sul fronte della ciclistica, spicca immediatamente il forcellone posteriore a due braccia, con ampi vuoti di alleggerimento e la sospensione dotata di link progressivo. In diversi punti si vede un uso esteso di fibra di carbonio, come ad esempi per il telaio reggisella, con l’obiettivo di contenere il peso della moto.
Al momento non è presente la leva sul semimanubrio sinistro per azionare il freno posteriore ma sarà sicuramente introdotta in base alle preferenze dei vari piloti.
Sul fronte della sicurezza, immancabile la luce verde/rossa sui lati della moto per indicare che la moto è integra dal punto di vista elettrico e che può essere spostata dopo un incidente.
Al momento non è possibile andare oltre nell’analisi della MotoE di Ducati ma ci aspettiamo ulteriori aggiornamenti dalla casa di Borgo Panigale nei primi mesi del 2022.

Foto: Ducati

Intervista a Claudio Domenicali
La MotoE di Ducati? A cuor leggero

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